2 imprese su 3 stanno già attuando strategie Zero Trust
Tra le sfide troviamo la mancanza di integrazione tra le soluzioni distribuite in installazioni e quelle in cloud.
Le società di tutte le dimensioni stanno iniziando a attuare strategie Zero Trust per rafforzare la propria sicurezza. Questo avviene in un momento in cui il personale che lavora in modalità ibrida è sempre più comune.
Con il fine di minimizzare l’impatto di una possibile violazione di sicurezza, il 66% delle imprese si trova già in fase di implementazione di queste strategie contro un 54% di un anno fa. A svelarlo è il rapporto di Fortinet “2023 State of Zero Trust Report”.
Le nuove soluzioni hanno bisogno di proteggere sia gli utenti che lavorano in ufficio sia quelli che lavorano da remoto, il che comporta rendere sicuro l’accesso alle applicazioni.
“Anche se molte imprese stanno già adottando una strategia Zero Trust, è ancora necessario fare i conti con sfide legate alla loro integrazione”, osserva John Maddison, EVP di Products e CMO per Fortinet.
“Per configurare correttamente una strategia Zero Trust, le imprese hanno bisogno di soluzioni progettate per far convergere le reti e la sicurezza con capacità per operare in diversi contesti”, indica.
Tra le principali sfide si trova sicuramente la mancanza di integrazione tra le soluzioni Zero Trust distribuite in installazioni e quelle in cloud, un dato che conferma il 48% degli intervistati. Altri problemi sono l’applicazione di politiche end-to-end, la latenza delle applicazioni o la mancanza di informazioni per selezionare una soluzione Zero Trust.
Parallelamente, SASE (Secure Access Service Edge) cresce come priorità. Circa 6 imprese su 10 intervistate da Fortinet riferiscono l’efficienza della sicurezza come grande obiettivo. Per l’89% del campione è chiave l’integrazione tra SASE e soluzioni locali.