Archiviazione ibrida di dati con Nodeum
La giovane società belga Nodeum propone una soluzione unificata per la gestione dei dati e il relativo spostamento tra i diversi scenari attuali.
Il cloud ibrido non permette solo alle imprese di eseguire la computazione di applicazioni e servizi in diverse sedi, bensì lo permette anche con l’archiviazione dei dati che gestiscono.
In un mondo sempre più complesso per via dell’esplosione di informazioni e in cui l’archiviazione tradizionale non è in grado di rispondere alle nuove esigenze emergenti come tracciabilità dei dati, protezione o libertà di utilizzo di qualsiasi tipo di strumentazione, evitando così il “lock-in” di diversi produttori.
Per rispondere a queste necessità, è nata la società Nodeum, di cui abbiamo avuto modo di conoscere qualcosa in più in occasione dell’ultimo IT Press Tour, tenuto a Parigi.
Abbiamo incontrato Valéry Guilleaume, CEO e co-fondatore di Nodeum, che ha sottolineato che “la gestione dei dati non è qualcosa che possiamo ignorare”. Ha creato questa tecnologia da zero, con l’intento di accelerare la combinazione e la relazione tra umani e macchine per ottenere maggior valore dai dati, intesi come materiale al servizio di nuovi modelli di business. Inoltre, tra gli obiettivi c’è anche l’eliminazione del tempo di attesa necessario a reperire l’informazione. La sintesi di tutto questo è Nodeum, un software per la gestione dei dati nel mondo ibrido che si specializzato nell’archiviazione, la migrazione e la protezione delle informazioni aziendali su scala Petabyte.
“Si tratta di una piattaforma specializzata nello spostamento di contenuti, che verifica e controlla tutto quello che viene spostato”, ha dichiarato Guilleaume.
Nodeum fornisce un flusso ad alto rendimento, integrità del checksum (ridondanza che ha come scopo principale rilevare cambiamenti accidentali all’interno di una sequenza di dati per proteggerne l’integrità) e monitoraggio continuo delle informazioni.
Si tratta di un unico software per gestire tutti i tipi di archiviazione: NAS (tramite i protocolli NFS e SMB), Cloud e oggetti (S3 e Swift), e Nastro (utilizza lo standard aperto LTFS per trascrivere su nastro). Tutto questo è unificato nella medesima console al fine di agevolare la gestione di grandi moli di dati.
Effettivamente, il massimo responsabile della società assicura che i settori in cui questa tecnologia sarebbe sfruttata al meglio sono quelli dove si gestiscono grandi quantità di informazioni non strutturate o Big Data: ricerca medica, università, mezzi di comunicazione e televisione, settore geospaziale, ecc.
Come abbiamo detto, sono tre i processi che Nodeum permette ai clienti con il proprio prodotto:
– Migrazione di dati: viene automatizzata la migrazione sicura dei dati tra diversi sistemi di archiviazione con report individualizzati.
– Archiviazione di dati: trasferimento di dati verso archiviazione secondaria per la riduzione dei costi, ma comunque con la sicurezza della loro disponibilità e accesso in qualunque momento.
– Protezione dei dati: backup che permette di accedere in modo sicuro e facile a ciascun singolo elemento offline tramite un sistema di ricerca a livello di file.
Guilleaume ha poi illustrato alcuni dettagli sulla nuova architettura che sta sviluppata e che viene progettata per affrontare le nuove sfide che si affacciano sul panorama dell’exascale computing, ovvero lo spostamento e la gestione di enormi quantità di informazioni. “La nuova generazione del nostro software sarà in grado di gestire 10 milioni di richieste di trasferimento allo stesso tempo”, una caratteristica che porterebbe Nodeum a diventare un partener prezioso di settori come banca o la computazione ad alto rendimento. Ci si aspetta che questa nuova versione sia disponibile da inizio 2023. Qui da Silicon seguiremo il lancio per raccontarvelo.