Aumenta il prezzo delle assicurazioni contro attacchi informatici

Il crescente numero di attacchi informatici derivanti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia fa salire i prezzi delle polizze assicurative.

Una delle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è proprio il crescente numero di attacchi informatici dato che, com’è noto, lo spazio virtuale è diventato a tutti gli effetti un campo di battaglia parallelo a quello fisico.

Tuttavia, secondo un rapporto redatto da Cotizalia su diverse compagnie assicurative, proprio questo aumento di casi ai danni di server e di attrezzature informatiche ha fatto sì che i prezzi delle polizze assicurative in questo ambito crescessero esponenzialmente. E questo accade mentre le infrastrutture, gli enti e le aziende europee si preparano ad eventuali allargamenti del contesto bellico all’interno del ciberspazio.

La situazione appare quindi molto complessa e, proprio sul tema, iniziano a comparire le prime sentenze (come, ad esempio, quella in New Jersey) in cui la corte ha respinto la possibilità di includere clausole di esclusione in caso di guerra come parte integrante di queste polizze.

La conseguenza è stata un’impennata dei prezzi delle polizze che hanno visto incrementi che vanno dal 50% per quelle società che non avevano mai sofferto attacchi informatici fino al 100% per quelle che invece erano già state oggetto di questo tipo di violazione di sicurezza.

Attualmente, in Europa la domanda di polizze con cui proteggersi da attacchi informatici sta crescendo, facendo segnare un’incidenza di nuove stipulazioni che in alcuni stati europei arriva anche al 20%, come nel caso della Spagna. Inoltre, secondo il Wall Street Journal, è stato stimato che il valore globale di queste polizze è arrivato a quota 15 miliardi di dollari, determinando in alcuni casi un aumento dei prezzi di 3 volte solo negli ultimi anni.

Un altro problema è dato dal fatto che alcune compagnie di assicurazione hanno limitata esperienza in questo ambito ma, ciò nonostante, ne hanno immediatamente apprezzato il valore scalabile. Hanno quindi proposto polizze in cui veniva sottostimato il potenziale degli attacchi informatici e, già prima di questo aumento dei casi di violazione di sicurezza (specialmente per quelli messi a segno da ransomware, che hanno trovato campo particolarmente fertile nel periodo pandemico per via delle nuove forme di lavoro da remoto), molte di queste compagnie assicurative hanno dovuto provvedere a risarcire, talvolta cospicuamente, numerosi clienti.