Aumenta la preoccupazione per attacchi informatici nel 66% delle imprese
Il 78% delle imprese impiega oltre 24 ore per intervenire sulle vulnerabilità critiche a seguito di un attacco informatico.
Gli attacchi portati a segno per ragioni economiche sono la principale preoccupazione tra i professionisti del settore tecnologico – questa è la scoperta dello studio a cura di SonicWall che si è basato sui dati del sondaggio “Threat Mindset Survey 2022”, per cui il 66% dei partecipanti ha espresso una preoccupazione crescente per gli attacchi informatici, soprattutto quelli che, come i ransomware, sono mossi da ragioni economiche.
Nel 91% dei casi, gli intervistati hanno fatto riferimento a ransomware come la maggiore preoccupazione per la propria sicurezza informatica, seguito poi da phishing e spear-phishing (76%) e malware (66%). Di fronte all’89% di intervistati che esprimo maggiore preoccupazione per le minacce con ragioni economiche, esiste anche un 43% che si preoccupa per le minacce supportate e promosse dallo Stato.
Tuttavia, il vero dato allarmante è che nel 78% dei casi, le imprese impiegano oltre 24 ore a intervenire sulle vulnerabilità critiche dopo essere state oggetto di attacco informatico, il che, se sommiamo il 12% che usa patch solo quando ha tempo e il 46% che riconosce di non aver il personale qualificato sufficiente, il panorama sulla gestione della sicurezza è cupo. Infatti, solo il 3% delle imprese intervistate ritiene di avere il personale sufficiente per affrontare operazioni quotidiane di sicurezza informatica.
In questo tipo di attacchi le imprese perdono di milioni di dollari, ma talvolta questi attacchi penetrano fino al mondo reale, soprattutto in seguito ad attacchi a infrastrutture essenziali. Questo fa sì che, stando alle parole del presidente esecutivo del consiglio di amministrazione di SonicWall, Bill Conner, continui ad accelerare l’evoluzione di ransomware e di altre minacce mentre i criminali informatici continuano a trovare papabili vittime.