Aumentano di oltre il 100% le aziende che abbandonano lo smartworking
Solo l’1% delle aziende sceglie ancora una strategia senza obbligo di presenza fisica in ufficio, affidandosi interamente alla modalità da remoto.
Lo smartworking è stato la vera ancora di salvezza per molte imprese durante il momento più complesso del periodo pandemico.
Davanti al pericolo di paralisi totale dell’attività, le aziende hanno adottato soluzioni di smartworking per far fronte alla situazione. Tuttavia, ora molte di queste hanno scelto di ritornare alla situazione presenziale dei dipendenti, abbandonando di fatto la modalità da remoto.
Secondo un rapporto del MVGM, che esamina i dati sugli attivi immobiliari, si evince un aumento del 109% delle aziende che hanno deciso di abbandonare lo smartworking nel primo trimestre del 2022 rispetto alla situazione dello stesso periodo del 2021.
Solo l’1% delle imprese ha conservato una strategia lavorativa senza obbligo di presenza fisica in ufficio, facendo affidamento interamente sulla modalità remota.
Lo smartworking appare più comune tra le imprese con uffici più grossi, mentre il modello tradizionale in presenza ha maggiore incidenza tra le aziende con uffici più ridotti. Oltre il 60% delle società con uffici inferiori ai 100 m2 sceglie la modalità in presenza rispetto al 10% delle società con più 5.000 m2 a disposizione.
Il modello più diffuso tra le aziende di tutti i settori e di tutte le dimensioni, comunque, rimane il modello ibrido, che combina le due forme di lavoro. Questo è soprattutto vero per le imprese di carattere ingegneristico o tecnico-scientifico, per cui il 90% dei propri dipendenti si trova a lavorare in modalità mista.