Check Point e Intel unite contro i ransomware
Si uniscono Check Point Harmony Endpoint e Intel Threat Detection per offrire sicurezza a livello di processore.
I ransomware sono una delle minacce informatiche più pericolose che meritano l’attenzione di utenti e imprese.
Check Point Software, che ritiene la prevenzione l’arma di difesa principale da possibili danni, estende così la propria collaborazione con Intel per fornire ai propri clienti capacità anti-ransomware perfezionate.
Questa partnership prevede l’integrazione della tecnologia di rilevazione di manacce della piattaforma Intel vPro all’interno di Check Point Harmony Endpoint, che protegge gli endpoint identificando, bloccando e correggendo la serie di attacchi. Il risultato di questa collaborazione sarà disponibile a breve, probabilmente ad inizio di questo 2023.
L’obiettivo è offrire alle imprese sicurezza anti-ransomware a livello di processore, servizio che non vedrà un costo aggiuntivo rispetto a quanto già fornito ora.
La tecnologia di Intel sfrutta i progressi dell’intelligenza artificiale per analizzare la telemetria della CPU e scoprire comandi criptati all’inizio del flusso d’attacco.
“La piattaforma Intel vPro contiene caratteristiche di sicurezza basate su hardware, tra cui la tecnologia di rilevamento minacce progettata specificatamente per rilevare il ransomware e altri attacchi informatici avanzati”, commenta Carla Rodriguez, direttrice generale di Ecosystem Partner Enabling per Intel.
“Quando questa si combina con le soluzioni di sicurezza di Check Point Software, i clienti potranno essere certi che i propri endpoint saranno ben più protetti sia nel layer dell’hardware sia in quello del software”, aggiunge poi.
Eusebio Nieva, direttore tecnico di Check Point Software per Spagna e Portogallo, commenta che “i clienti trarranno enormi vantaggi da una sicurezza che interessa anche il processore”, con “capacità anti-ransomware che permettono una prevenzione tempestiva e una copertura più estesa della superficie d’attacco”.
“Insieme a Intel, abbiamo la tecnologia e l’esperienza per prevenire i possibili danni operativi e finanziari causati dai ransomware”, conclude poi Nieva.