Come aggiornare la gestione delle informazioni in tre passi
OpenText consiglia di “rinnovare e indirizzare la società verso l’ambiente digitale”.
Imparare a estrarre valore dai propri dati è una necessità imprescindibile per qualsiasi impresa al giorno d’oggi. E questo, naturalmente, riguarda anche i dati non strutturati che risiedono su sistemi legacy.
Molte imprese continuano a fare affidamento su pratiche sorpassate e sistemi che possono rallentare l’accesso alle informazioni. Per questo, OpenText suggerisce di modernizzare le proprie strategie, “rinnovando e indirizzando la società verso l’ambiente digitale attuale, in un processo in cui la dismissione delle strutture esistenti è essenziale”.
L’idea è integrare i dati con i sistemi IT aziendali. Per aggiornare la gestione delle informazioni, OpenText spiega che il primo passo è l’estrazione di dati, seguita da un’analisi delle strutture legacy. Questo implica una raccolta di tutti i dati archiviati su diversi server.
La seconda parte suggerisce la classificazione di tipi di dati di cui si dispone in strutturati e non strutturati. “Solo allora sarà possibile abbandonare del tutto le applicazioni legacy”, spiega.
Dopo il processo di dismissione, inizierà la terza fase relativa all’implementazione di una soluzione di gestione scalabile per ampliare costantemente il database. In questo momento, assume un ruolo rilevante la tecnologia cloud e le sue possibilità di integrazione.
“Fino a pochi anni fa, gli obiettivi delle imprese si esprimevano unicamente in termini economici. Tuttavia, oggi ci è più difficile misurare il successo, visto che attraversiamo una fase di trasformazione digitale in cui si semplificano le informazioni e si enfatizza l’esperienza cliente”, commenta Michela Meanti, Team Leader Enterprise Sales di OpenText. “Questo è il momento in cui entrano in gioco i dati”.
“Essere in grado di integrarli in modo affidabile ed efficiente significa disporre di informazioni adeguate al momento opportuno per soddisfare le necessità sempre maggiori dei consumatori”, commenta Meanti. “Per questo, è importante non solo vantare strumenti giusti, ma anche adottare un cambiamento di paradigma che accetti dati in una nuova forma”.