Crollo del mercato delle criptovalute: perdite complessive di 200 miliardi di dollari

Ieri, giovedì 12 maggio, il mercato delle criptovalute ha vissuto un momento particolarmente nero, con perdite di valore generali che sono arrivate ai 200 miliardi di dollari. Una perdita importante per il mercato che in soli cinque anni è stato in grado di passare da 16 miliardi di dollari a oltre 3 bilioni.

Una delle monete virtuali più popolari, i Bitcoin, si è deprezzata di circa il 30% in appena una settimana, mentre le altre, come Ethereum o Cardano, hanno visto perdite di valore addirittura superiori. Nel complesso, il mercato delle criptovalute solo giovedì ha perso 200 miliardi di dollari di valore.

Conseguenze dell’innalzamento dei tassi

Il fattore scatenante è stato l’annuncio da parte della FED americana di aumentare il tasso d’interesse come misura per contenere l’innalzamento dell’inflazione. Di conseguenza, molti investitori hanno preferito mantenere posizioni meno rischiose e, a tal proposito, nelle ultime settimane il mercato delle criptovalute stanno accumulando perdite su perdite, le cui ripercussioni si sono fatte sentire con intensità crescente.

La reazione sfavorevole del mercato è arrivata a colpire anche alcune monete virtuali chiamate stable coins, ossia criptomonete il cui valore si stabilisce in parità con valute sostenute da alcune banche centrali nazionali, solitamente il dollaro. È il caso di Tether e Terra USD. Quest’ultima, con valore eguale al dollaro, è sprofondato talmente tanto che la quotazione è arrivata a un centesimo di dollaro.

Come effetto collaterale, è affondato anche il valore di alcune piattaforme di trading di monete virtuali. È il caso di Coinbase, le cui azioni ieri hanno visto crolli di oltre il 20% arrivando a 42 dollari per azione. Per dare un’idea sull’accaduto, quando Coinbase aveva cominciato a essere quotato in borsa l’anno scorso, le azioni venivano scambiate a 343 dollari.