È forse scoppiata la bolla degli NFT?
Il 39% degli acquirenti di opere d’arte crede che questo mercato sia speculativo e 1 su 2 non vede valore artistico in un token non fungibile.
Sembrava che avrebbero segnato un prima e un dopo nel mercato dell’arte, ma l’interesse per i token non fungibili sta forse scemando.
Il loro valore di investimento è sceso, come è sceso anche il numero di acquirenti che crede nel loro potenziale. Nel 2022 era l’82%, percentuale che ora cala al 66%, secondo il Online Art Report di Hiscox, che ne ipotizza quasi la scomparsa.
Lo scorso anno il mercato degli NFT ha registrato una contrazione di oltre il 90% per via de tracollo di alcune criptovalute. Attualmente, solo il 12% degli acquirenti ha intenzione comprare un NFT, dato in netto calo rispetto all’anno precedente quando era di 15 punti più alto.
“In questi ultimi 12 mesi abbiamo visto come il mercato degli NFT sia sprofondato, principalmente a causa della crescente cautela degli investitori davanti all’andamento delle criptovalute e al collasso di alcune come FTX”, conferma Eva Peribáñez, direttrice della divisione Arte e Clienti privati di Hiscox Spain.
Il 36% delle persone in possesso di opere d’arte dichiara l’intenzione di vendere la propria collezione, al 28% piacerebbe esporla nel metaverso e a circa il 30% degli intervistati non sa che farci.
Meno della metà si dice intenzionato a conservare i propri NFT. Il 39% degli acquirenti crede che questo mercato sia una mera bolla speculativa e uno ogni due non vede valore artistico in un NFT. Inoltre, circa il 60% preferisce un bene artistico fisico e non nutrono interesse verso il nuovo formato.
Per comprare un NFT, il 37% vorrebbe maggiore regolamentazione, il 29% vorrebbe che il processo di compravendita imitasse quello degli e-commerce e il 28% si farebbe convincere se ci fosse la firma di un artista tradizionale.