Fatturazione elettronica in Europa: adottata da tutti gli stati, ma solo dal 15% in forma volontaria
La legislazione vigente impone a imprese e liberi professionisti di ricorrere alla fatturazione elettronica in un periodo di tempo che, in alcuni stati, arriva a tre anni.
Tutti i paesi europei utilizzano la fatturazione elettronica per le transazioni commerciali, anche se nell’85% dei casi questo passaggio al mezzo digitale è stato frutto di imposizione e obbligatorietà legale. Solo un 15% dei paesi europei ha adottato questo sistema in totale autonomia e volontarietà.
Secondo uno studio di SERES, l’adozione della fatturazione elettronica è stata imposta di forma generalizzata per via della sua capacità di “dotare i processi commerciali di robustezza e tracciabilità”. Il potenziale della fatturazione elettronica a livello di sicurezza e di risparmio ambientale, gestionale e di tempo ne ha agevolato l’utilizzo sia nell’Unione Europea sia nelle imprese del continente.
Nel contesto dell’Unione, e specificamente della Commissione, la lunga tradizione legata alla fatturazione elettronica è diventata un elemento che agevola le relazioni interne del mercato, promuovendo la concorrenza tra le imprese comunitarie.
Relativamente all’utilizzo tra enti pubblici e privati, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria già dal 2014 e con il tempo è cresciuto l’interesse da parte delle varie amministrazioni per integrarla sempre di più nella vita commerciale dei privati. L’Italia è stata pioneristica mentre altri esempi, come Germania e Belgio, si trovano ancora in una fase embrionale.