Fujitsu guida un consorzio per smontare le fake news
La disinformazione provocata dalle fake news è uno dei maggiori problemi del nostro tempo. Fujitsu guida un consorzio con l’obiettivo di smascherare queste false notizie.
Il boom delle fake news e dei deepfake è estremamente pericoloso. La disinformazione che circola su internet è talmente tanta che spesso facciamo fatica a distinguere ciò che è reale e ciò che è falso.
Il problema è che, una volta diffusa una notizia falsa, c’è sempre qualcuno pronto a crederci, pensando che a mentire siano coloro che la smentiscono.
Ad esempio, quest’estate abbiamo assistito a una campagna di disinformazione sui Giochi Olimpici di Parigi, orchestrata da gruppi di hacker attivisti filorussi, in risposta all’esclusione di Russia e Bielorussia dall’evento.
Inoltre, vivere in un mondo che ci induce a pensare che tutto ciò che vediamo, sentiamo o leggiamo sia falso ci porta a una situazione in cui potremmo finire per credere che nulla sia vero perché tutto è una menzogna, mettendo ingiustamente da parte la verità.
Tuttavia, non tutto è perduto. Proprio come la tecnologia è uno strumento molto utile per creare fake news, questa può anche essere utilizzata per smascherarle.
In questo articolo abbiamo già parlato di alcune delle iniziative avviate per rilevare i deepfake. E qualche tempo fa abbiamo anche parlato di AyGLOO, una startup spagnola che stava lavorando a un’applicazione per combattere le fake news.
Fujitsu prende l’iniziativa contro le fake news
In questa occasione, ci concentriamo su un progetto di grande portata, un consorzio industriale-accademico guidato da Fujitsu che si concentrerà sulla creazione di una piattaforma completa di contromisure per frenare la disinformazione.
Si prevede che questa piattaforma sia in grado di rilevare informazioni false, raccogliere prove, analizzare i dati e valutare l’impatto delle fake news. Si stima che sarà pronta entro la fine dell’anno fiscale 2025, che per Fujitsu termina a marzo.
La prima cosa che farà la piattaforma sarà analizzare le informazioni in base al tipo di media, al fine di rilevare la disinformazione. Sfruttando l’esperienza del National Institute of Informatics (NII) nel rilevamento di media falsi, verrà sviluppata una tecnologia per rilevare deepfake di immagini, video e audio a partire da post sui social media e altri contenuti.
La tecnologia identificherà come è stato creato il contenuto multimediale e le aree che sono state manipolate e assegnerà un punteggio di fiducia che verrà fornito come prova a supporto.
Inoltre, NEC svilupperà una tecnologia di comprensione dei media che estrae il contenuto, comprese immagini, video, audio e testo, analizzando le corrispondenze con i post sui social media e raccogliendo informazioni di supporto.
Per quanto riguarda la gestione delle prove, il Keio SFC Research Institute e Fujitsu svilupperanno una tecnologia per integrare le prove raccolte su internet, inclusi i risultati delle analisi precedenti. Queste prove saranno strutturate e archiviate come un grafo di prove con informazioni come il mittente (persona o organizzazione e i suoi attributi), la posizione e la data.
Allo stesso modo, l’Università di Osaka sfrutterà la sua esperienza nell’analisi dei dati IoT per sviluppare una tecnologia che consenta di raccogliere dati dai sensori come fonte di prova. E se le informazioni nell’area target sono incomplete, il sistema dedurrebbe le prove in base ai dati disponibili nelle aree vicine.
D’altra parte, Fujitsu creerà una tecnologia per analizzare la coerenza delle prove legate alle informazioni target utilizzando i grafi di prove generati in precedenza, eseguendo un’analisi approfondita dell’autenticità delle informazioni e presentando i risultati e le prove a supporto in modo semplice per l’utente.
Inoltre, svilupperà un LLM giapponese specializzato in contromisure contro la disinformazione, utilizzando il suo supercomputer Fugaku e la sua esperienza con l’LLM Takane.
Questo LLM specializzato migliorerà la comprensione di notizie e dati dei social media, migliorerà le capacità di ragionamento logico e consentirà di effettuare inferenze ad alta velocità e precisione per verificare l’autenticità, mitigando al contempo le allucinazioni.
Da parte sua, Fujitsu collaborerà con il Nagoya Institute of Technology per ideare un’interfaccia utente e una tecnologia di fornitura di informazioni basate sulla scienza cognitiva, tenendo conto di fattori legati alla psicologia umana.
Ciò aiuterà gli utenti a giudicare con precisione la veridicità delle informazioni e promuoverà azioni appropriate, compresi gli sforzi per evitare la diffusione involontaria di informazioni false.
Infine, il Tokyo Institute of Technology, l’Università di Tokyo e l’Università di Aizu svilupperanno una tecnologia per valutare l’impatto della disinformazione. Grazie agli LLM, costruiranno un modello di IA per valutare la disinformazione, analizzandone le caratteristiche, come la somiglianza con precedenti disinformazioni e la velocità di proliferazione, concentrandosi sulla fonte, sul contenuto e sul contesto sociale dei messaggi dai dati dei social media. Ciò consentirà di valutare parametri come la scala di proliferazione e l’impatto sociale delle fake news.