Gartner vede segni di stabilizzazione nel mercato dei PC
I dati preliminari per il secondo trimestre rivelano un calo anno su anno del 16,6% nelle vendite. Tuttavia, il numero di unità è cresciuto rispetto al primo trimestre dell’anno.
Il mercato del pc continua a non vivere un momento molto florido. I dati preliminari di IDC per il secondo trimestre segnano un calo del 13,4% delle vendite.
Gartner, invece, prevede un dato ancora peggiore per le unità vendute in tutto il mondo, con un -16,6% per il secondo trimestre. La cifra finale dovrebbe fermarsi sotto i 60 milioni, e più precisamente dovrebbe collocarsi sulle 59,7 milioni.
Questa sembra essere la tendenza che ormai segna i mercati da un anno e mezzo. Le vendite continuano a contrarsi. Tuttavia, Gartner nota una certa stabilizzazione della situazione. Ossia, se compariamo i dati del secondo trimestre con quelli del primo 2023, i 59,7 milioni di pc venduti sono superiori ai 55,2 milioni di gennaio, febbraio e marzo.
“Il ritmo del calo nel mercato dei pc è rallentato, il che indica che i volumi di vendita potrebbero aver già toccato e superato il punto più basso”, commenta Mikao Kitagawa, direttrice delle analisi di mercato per Gartner.
“Abbiamo notato progressi nella riduzione degli stock di pc dopo più di un anno di problemi, situazione supportata da un graduale aumento della domanda di pc aziendali”, spiega l’esperta.
Stando così le cose, Gartner spiega che “l’inventario di pc si normalizzi per fine 2023 e la domanda riprenda a crescere dal 2024”.
“I prezzi e la disponibilità dei componenti di pc sono migliorati di gran lunga, il che aiuta a stabilizzare la profittabilità dei venditori nonostante la pressione sui prezzi per liquidare le giacenze”, prosegue l’esperta.
“Tuttavia, man mano che il mercato dei pc comincia a riprendersi e la domanda di documenti aumenta, termineranno le condizioni di prezzo favorevoli per la parte memoria e archiviazione SSD di cui i fornitori di pc hanno goduto fino ad ora”.
Il produttore che fino attualmente occupa il primo posto è Lenovo, con 14,3 milioni di unità piazzate e una quota di mercato del 24%, nonostante un calo dei prodotti venduti pari al 20%.
Anche se le consegne di Lenovo sono scese in termini anno su anno, dal punto di vista sequenziale queste sono in crescita, con cali più contenuti in America rispetto alle altre regioni.
Segue il ranking HP, con il 22,5% di mercato e Dell chiude la top 3 con il 17,4% del mercato.
Più avanti in classifica troviamo poi Apple, Acer e Asus, ma tutte e tre devono accontentarsi di una quota di mercato inferiore al 10%.
Per regione, è bene segnalare che le unità vendute in EMEA si sono contratte del 14,6% tra aprile, maggio e giugno, un mercato quello EMEA che ancora accusa instabilità politica ed economica.
“Le imprese riducono i budget per pc come strategia di gestione dei costi”, dichiara Mikako Kitagawa sulla situazione EMEA. “La fiducia aziendale deve aumentare per influire sui modelli di acquisito di pc più solidi. Nel frattempo, la domanda di prodotti di consumo rimane bassa, visto che tutti ancora accusiamo il peso dell’inflazione”.