Gli utili annuali di Intel si contraggono del 60%
Dai 19,9 miliardi di dollari totalizzati nel 2021, ora la società è passata agli 8 miliardi.
Intel ha pubblicato di recente i propri risultati economici dell’esercizio fiscale 2022. Lo scorso anno, Intel ha accumulato 63,1 miliardi di dollari in entrate, ovvero un 20% meno rispetto ai 79 miliardi del 2021. Nello specifico, nel quarto trimestre la società ha raggiunto 14,4 miliardi, per un calo del 32%.
Relativamente agli utili netti, la riduzione è stata ben del 60%, passando dai 19,9 miliardi agli 8 miliardi di dollari. Il quarto trimestre si è concluso in perdita di 700 milioni di dollari contro i 4,6 miliardi incassati nel 2021. Questo significa che gli utili netti trimestrali hanno perso il 114%.
I cali hanno interessato anche il segmento client, data center e intelligenza artificiale lasciando però intatti Mobileye, AXG e IFS.
E come giudica Intel questi dati? “Nonostante le turbolenza economiche e del mercato, continuamo a portare avanti la nostra trasformazione strategica”, spiega il CEO, Pat Gelsinger.
Negli ultimi mesi, la società americana ha lanciato diversi prodotti ed è riuscita a migliorare la propria “struttura e i propri processi operativi per promuovere l’efficienza”, sottolinea il CEO.
A riguardo, si è pronunciato anche Daviv Zinsner, CFO della società, che evidenzia che nell’ultimo trimestre Intel ha adottato “misure per rivedere la grandezza della società e razionalizzare gli investimenti, dando priorità a quelle aree in cui possiamo offrire il più alto valore a lungo termine”.
“Queste azioni supportano i nostri obiettivi di riduzione dei costi pari a 3 miliardi di dollari nel 2023 e preparano il terreno per raggiungere i 8-10 miliardi di dollari entro fine 2025”, spiega.
Per il trimestre attuale, il primo dell’anno fiscale 2023, Intel spera di fatturare tra i 10,5 e gli 11,5 miliardi di dollari.
“Nel 2023, continueremo ad affrontare le sfide a breve termine che ci si porranno sul cammino e ci impegneremo a mantenere i nostri impegni sul lungo termine”, commenta Gelsinger, “tra cui l’offerta di dispositivi di leadership su piattaforme aperte e sicure, promossi dalla produzione in scala”.