I 5 attacchi informatici più comuni nel 2022

Nel 2022, le vulnerabilità sono aumentate del 23% rispetto al 2020.

Quasi in chiusura del 2022, arriva il momento di dare un’occhiata a quali sono state le minacce più comuni nel mondo attacchi informatici che hanno dovuto affrontare imprese private, professionisti, amministrazioni e enti pubblici.

Negli ultimi anni, il numero di questi attacchi è cresciuto sia in termini quantitativi sia in termini di impatto. Il rapporto “Minacce informatiche e Tendenze del 2022”, a cura del CCN-CERT (Centro Criptologico spagnolo), indica che nel 2021 sono stati rilevate oltre 28 mila vulnerabilità, con un aumento del 23% sul 2020. Il settore pubblico, insieme al sanitario, bancario e finanziario, rappresentano il principale bersaglio dei criminali informatici.

Tipi di attacchi informatici più comuni nel 2022

Nel 2022, i principali tipi di attacco informatico secondo BeDisruptive sono stati:

–        Ransomware, specialmente quello denominato di doppia estorsione e quello chiamato Ransomware as a Service (RaaS), con anche operatori che sviluppano piattaforme di ransomware simili a quelle a cui accedono terzi, dietro pagamento, per poi lanciare i propri attacchi.

–        Ingegneria social: questo tipo di strategie dipendono sempre da un elemento umano per aver successo. Gli attacchi più comuni sono il phishing, il furto d’identità, la falsificazione e le frodi.

–        Minacce contro i dati e la disponibilità di dati: dagli attacchi Distributed Denial of Service (DDoS) alla violazione e la fuga di dati, l’obiettivo di questo attacco è far sì che un servizio, informazione o risorsa risulti inaccessibile agli utenti.

–        Attacchi alla catena di fornitura: con le imprese che utilizzano sistemi sempre più complessi e sofisticati, esistono elementi suscettibili a ricevere attacchi, tra cui minacce rivolte a sviluppatori e fornitori software con lo scopo di ottenere l’accesso a codici sorgente o aggiornamenti tramite applicazioni legittime con cui distribuire malware.

–        Campagne di disinformazione: gli algoritmi delle reti sociali, il microtargeting e l’intelligenz artificiale agevolano la possibilità di generare minacce in forma di informazioni fuorvianti tramite disinformazioni.