I lockdown in Cina minacciano la produzione di dispositivi Apple
I nuovi lockdown in Cina ostacolano la produzione di dispositivi Apple.
I nuovi focolai di Covid-19 in Cina stanno portando a diffusi lockdown che interrompono la produzione di diverse aziende e fabbriche, paralizzando così interamente alcuni settori.
Proprio come è successo due anni fa con i primi lockdown, ora il settore della produzione di componenti e di dispositivi elettronici si vede profondamente colpito e uno dei brand che sta pagando il prezzo più caro è indubbiamente Apple, visto che è stata costretta a chiudere gli stabilimenti della Pegatron, uno dei principali partner di assemblaggio dei propri dispositivi, e altri stabilimenti situati sia a Shanghai sia a Kunshan.
Apple ha quindi visto lo stop alla produzione del dispositivo emblema della società di Cupertino, l’iPhone, smartphone a cui il brand deve circa la metà del fatturato, e di altri dispositivi, come MacBook e iPad.
Fino ad ora, secondo quanto riportato dalla BBC, la situazione di stallo avrebbe interessato 3 milioni di iPhone, ma questo numero potrebbe crescere con il protrarsi della situazione. Alcuni esperti suggeriscono però che le sorti della Pegatron, società attualmente in piena interruzione di attività, potrebbero riprendersi grazie alla sostenuta domanda degli iPhone 13 mini e iPhone SE, modelli prodotti proprio dallo stabilimento in questione.
Per quanto riguarda MacBook e iPad, attualmente circa 1-2 milioni di unità si vedono direttamente colpite dal blocco della produzione, anche se aleggia la minaccia di un aumento del numero di dispositivi che potrebbero venire dismessi dalla produzione se dovesse prolungarsi di molto la chiusura degli impianti come risposta ai focolai di Covid.
Queste interruzioni nella catena di produzione di dispositivi Apple si sommano così a quelle del mese di marzo, quando gli impianti di Foxconn, nella regione di Shenzhen, si sono visti forzati a chiudere per la stessa ragione.
Paese in lockdown, settori in sofferenza
Nel frattempo, anche altre società del settore tecnologico sono direttamente colpite dalla situazione. Nella sola Taiwan, sono presenti circa trenta produttori di componenti elettronici che hanno comunicato l’imminente interruzione dell’attività per focolai da Covid.
Si stima che attualmente 45 città cinesi e circa 373 milioni di persone siano in lockdown, sia in forma totale che parziale, e i numeri sembrano raddoppiare da una settimana all’altra (la scorsa settimana erano 23 città e 193 milioni di abitanti).