Il 65% dei bot sono maligni
Akamai lancia il monito sulla minaccia dei bot scraper che permettono di generare campagne di phishing e sottrarre informazioni sensibili come credenziali e carte bancarie.
Il 42% del traffico web è generato da bot. A determinarlo è Akamai Technologies, che ha di recente pubblicato un rapporto in cui analizza la minaccia dei bot di web scraping.
Secondo le informazioni in possesso di Akamai, quasi due terzi dei bot sono maligni – per dare la percentuale precisa, parliamo del 65%.
Il settore dell’e-commerce è quello più colpito dal fenomeno, visto che le applicazioni web sono fondamentali per generare entrate.
I bot scraper celano, ad esempio, azioni di spionaggio, grabbing di inventario o la replica fraudolenta di pagine. Permettono di generare campagne di phishing, ottenendo immagini di prodotti, descrizioni e informazioni sui prezzi per creare store falsi e rubare credenziali o dati delle carte bancarie.
“I bot sono una vera e propria sfida che rappresentano una spina nel fianco per i proprietari di applicazioni e API”, commenta Francisco Arnau, vicepresidente di Akamai per Spagna e Portogallo.
“Abbiamo trovato un esempio di scraping in grado di rubare dati web e creare siti per imitare brand”, commenta. “Anche il panorama degli scraper va incontro a evoluzioni per via dei progressi della tecnologia di browser senza interfaccia che obbliga le imprese a gestire questa attività dei bot in modo più laborioso rispetto a altre mitigazioni basate su JavaScript”.
Oltre alle conseguenze economiche, la minaccia ha ripercussioni tecniche come un rendimento rallentato.