Il 6G e un nuovo livello di iperconnessione
La prima edizione del Samsung 6G Forum ha trattato il futuro della tecnologia delle comunicazioni mobili.
La Samsung Electronics ha inaugurato il Samsung 6G Forum (S6GF) con cui si inaugura una nuova generazione di tecnologie per le comunicazioni mobili.
“Dare forma al 6G richiederà molti anni, così come abbiamo visto con le tecnologie precedenti, e avremo bisogno di scambi di idee e di collaborazioni con gli esponenti del settore e l’ambito accademico”, dichiara Sebastian Seung, responsabile della Samsung Research.
L’aspetto che sembra raccogliere l’approvazione di tutti è che questo futuro standard “darà vita a esperienze mai viste per le persone e tutto grazie al prossimo livello di iperconnessione”.
Samsung ritiene di essere di fronte “al momento giusto per iniziare a prepararsi al 6G” e comincia a delineare la prossima esperienza iperconnessa.
All’atto pratico, sono già stati fatti passi in questa direzione, come il supporto allo spettro di banda media nel range 7-24 GHz e THz. O, come ha indicato il vicepresidente senior di Samsung Research America, Charlie Zhang, anche nuove tecnologie di antenna, intelligenza artificiale come parte nativa del design del protocollo, evoluzione della topologia di rete o spetto condiviso.
Seungjoo Maeng, responsabile del comparto rete di Samsung Electronics, segnala comunque che le principali sfide interessano l’applicazione di machine learning e intelligenza artificiale per ottimizzare la performance dei sistemi di comunicazione mobili wireless.
Durante il suo intervento al S6GF, Jeffrey Andrews, professore dell’Università del Texas, ha definito il deep learning come tecnologia chiave per arrivare ad un 6G con progressi importati nell’interfaccia aerea.
In un secondo momento, il professore dell’Università di Oulu Tarik Taleb, ha esposto i vantaggi legati alla virtualizzazione delle funzioni di rete, al Software Defined Network (SDN), all’edge computing o al cloud. Tra di questi, un’implementazione flessibile e l’abbattimento dei costi.
Gli esperti ritengono che, in futuro, il 6G permetterà di sfruttare al meglio le reti mobili native in cloud.