Il costo medio per le violazioni di dati supererà i 5 milioni di dollari nel 2023
Acronis rileva che i metodi dei criminali informatici si modificano e “ora utilizzano contro di noi strumenti di sicurezza comuni come l’autenticazione multifattoriale”.
La sicurezza continuerà ad essere un tema scottante del 2023. La previsione di Acronis è che nel 2023 il costo medio di una violazione di sicurezza raggiungerà i 5 milioni di dollari.
La logica invita a pensare che i criminali informatici continueranno ad attaccare sistemi sprovvisti di patch, notoriamente più deboli per problemi radicati e con vulnerabilità Zero-Day, sia tra imprese e privati.
Il rapporto sulle minacce informatiche e sulle ultime tendenze del secondo trimestre 2022 a cura di Acronis, in cui si traccia una previsione dei prossimi mesi, rivela che le minacce di phishing e le e-mail per tentativi di frode sono aumentati del 60%. Tra luglio e ottobre, gli attacchi di phishing sono aumentati del 30% rispetto ai malware e rappresentavano 8 attacchi su 10 consegnati per email.
Inoltre, le cifre dello spam sono aumentate di oltre il 15%, ricoprendo il 30,6% del traffico in entrata.
Acronis, parallelamente, negli ultimi quattro mesi ha osservato una crescita degli attacchi con alla base ingegneria sociale. Importante anche il ruolo del furto di credenziali nell’esecuzione di attacchi informatici e in campagne di ransomware. In tutto questo, i malware che sequestra dispositivi e cripta i dati rimangono la minaccia numero uno. Nella seconda metà del 2022, le bande che agivano con ransomware, colpivano 200-300 nuove vittime al mese.
“Gli ultimi mesi sono stati particolarmente complessi, con l’apparizione costante di nuove minacce, mentre la criminalità informatica ha continuato a utilizzare tattiche che si sono dimostrate efficaci a dare loro vantaggi e soldi”, commenta Candid Wüest, vicepresidente di Ricerca sulla Protezione inforamtica per Acronis.
“I metodi di attacchi evolvono costantemente e ora vengono utilizzati contro di noi strumenti di sicurezza comuni, come l’autenticazione multifattoriale”, segnala l’esperta.
“Quando si prova a mitigare il phishing o altri tentativi di hackeraggio, le imprese devono dare priorità a soluzioni che li proteggano in tutto”, consiglia.