Il guasto di CrowdStrike ha interessato 8,5 milioni di dispositivi Windows
Dal provider di sicurezza informatica fanno sapere che “un numero importante di utenze è ora nuovamente online e operativo”.
L’impatto dell’aggiornamento software emesso da CrowdStrike, che ha interessato sistemi informatici in tutto il mondo, ha fatto molto parlare di sé.
Mentre gli esperti scambiano opinioni sull’accaduto, le implicazioni del fatto a livello di fiducia digitale o di durata degli effetti obbligano Microsoft e CrowdStrike a lavorare sodo per mitigare e correggere la situazione.
Il guasto a CrowdStrike ha interessato unicamente i sistemi Windows, lasciando intatti Mac e Linux.
In totale, Microsoft stima un coinvolgimento di 8,5 milioni di dispositivi Windows, ovvero poco meno dell’1% del totale di macchine con installato il sistema operativo.
“Anche se la percentuale di per sé è piccola, le ampie ripercussioni economiche e sociali riflettono l’uso di CrowdStrike da parte delle società che eseguono molti servizi critici”, riconoscono da Microsoft.
“Anche se a volte gli aggiornamenti software possono causare disturbi, incidenti importanti come quanto avvenuto con CrowdStrike sono poco frequenti”, commenta David Weston, vicepresidente per la sicurezza di sistemi operativi e imprese.
Proprio come altri esponenti del settore, il portavoce di Microsoft ricalca che “questo incidente dimostra la natura interconnessa del nostro ampio ecosistema: provider di cloud, piattaforme software, sicurezza e altro ancora a livello globale”.
“Quanto accaduto è anche un monito per noi di quanto sia importante nell’attuale ecosistema tecnologico dare priorità a operazioni con roll-out sicuro e al recupero in caso di disservizi mediante i meccanismi che esistono”, aggiunge.
CrowdStrike, dal canto suo, ribadisce che continua a lavorare per “ripristinare tutti i sistemi il prima possibile” e assicura che delle 8,5 milioni di utenze interessate, “un numero importante di queste è nuovamente online e operativo”.