Il numero di bot utilizzati in attacchi DDoS quintuplica
Stando al “Threat Intelligence Report” di Nokia, in un anno il dato è passato da 200 mila a 1 milione.
L’espansione dell’Internet of Things (IoT), e specialmente dei dispositivi connessi ma insicuri, permette ai criminali informatici di lanciare attacchi informatici in grado di interrompere i servizi di telecomunicazione per milioni di persone.
Il Threat Intelligence Report a cura di Nokia rivela che il traffico di DDoS a mezzo di botnet IoT è in crescita. Questo traffico è infatti quintuplicato, con un boom particolarmente evidente dall’inizio della guerra in Ucraina. Il numero di bot utilizzati per attacchi DDoS si attestava a 200 mila l’anno mentre ora si attesta sul milione, per un totale di circa il 40% in più di tutto il traffico DDoS.
Il malware più comune tra le reti di telecomunicazione, sempre secondo Nokia, è un bot che ricerca dispositivi vulnerabili. Questi possono essere smartwatch o elettrodomestici intelligenti o addirittura sensori medici.
“Un solo attacco DDoS con botnet può coinvolgere centinaia di migliaia di dispositivi IoT, il che rappresenta una minaccia reale per le reti di tutto il mondo”, segnala Hamdy Farid, vicepresidente senior di Applicazioni aziendali di Nokia, che sottolinea “sia la portata sia la sofisticazione dell’attività dei criminali informatici di ora”.
“Per mitigare i rischi, è essenziale che i fornitori di servizi, i venditori e gli enti regolatori lavorino per sviluppare misure di sicurezza di rete 5G più solide, tra cui l’implementazione di rilevamento e risposta a minacce rivolte alle telecomunicazioni, così come prassi di sicurezza efficaci e sensibilizzazione a ogni livello delle imprese”, sottolinea.