Intel sospende l’attività in Russia
Intel abbandona l’attività in Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina.
Intel, con un comunicato, ha reso nota l’intenzione di interrompere integralmente la propria attività in Russia, misura decisa un mese dopo che la stessa società aveva annunciato lo stop agli ordini da parte di clienti russi e bielorussi.
Nella nota pubblica di Intel si legge che la società “continua unità verso la condanna della guerra russa ai danni dell’Ucraina e richiama ad un rapido ritorno alla pace”, aggiungendo poi che continuerà a fornire appoggio ai 1.200 dipendenti che il gigante dell’informatica ha in Russia, “adottando misure di continuità che minimizzino l’eventuale perturbazione delle sue attività globali”.
Questa iniziativa si aggiunge a quelle già avviate da altre grosse società come AMD, Apple o General Electric, che hanno tutte deciso di sospendere le attività di vendita dei propri prodotti in Russia non appena la Russia aveva mosso le prime operazioni militari offensive. Altri giganti, come Spotify, hanno invece sospeso i propri servizi.
Tramite misure come questa, aumenta così l’impatto della risposta che il mondo della tecnologia mondiale scaglia contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, bloccando di fatto la possibilità di sviluppo e di funzionamento di diversi settori dell’attività industriale ed economica del Paese. Inoltre, il danno generato dalle decisioni di queste società viene ancora amplificato dalla insufficienza di microchip che mina le scorte di tecnologia già da due anni.