“La competitività europea è ormai sull’orlo del collasso”

Ericsson e Nokia difendono un’iniziativa industriale congiunta per ridurre il divario di innovazione tra l’Europa e altri mercati come gli Stati Uniti e la Cina.

Le aziende di connettività Ericsson e Nokia si uniscono per la prima volta per promuovere un’iniziativa industriale congiunta.

Entrambe le aziende hanno tenuto a Bruxelles un vertice sulla Nuova Ambizione Industriale per l’Europa con il sostegno di ASML e SAP.

Questo vertice ha riguardato la necessità di implementare cambiamenti che garantiscano la digitalizzazione del continente e attraggano gli investitori prima che sia troppo tardi. Ciò include la configurazione di un quadro normativo più favorevole.

L’iniziativa di Ericsson e Nokia coincide con l’inizio di un nuovo mandato della Commissione Europea, che i suoi promotori considerano fondamentale per ottenere riforme.

Il presidente e amministratore delegato di Ericsson, Börje Ekholm, e il presidente e amministratore delegato di Nokia, Pekka Lundmark, si aspettano che vengano prese misure politiche con urgenza per garantire la competitività tecnologica europea.

“Aziende come Ericsson investono già sproporzionatamente di più in R&S in Europa”, commenta Ekholm. “Se altre regioni continueranno a farsi avanti, questo modello non potrà sopravvivere”.

“Queste altre regioni stanno sfruttando le opportunità grazie a investimenti, politiche e supporto normativo”, sottolinea, e “l’Europa no”.

“La soluzione è ben nota: l’UE deve applicare le raccomandazioni dei rapporti Draghi e Letta affinché il settore tecnologico possa contribuire alla futura prosperità europea”, afferma il dirigente di Ericsson.

Il Rapporto Draghi, pubblicato a settembre 2024 e basato su un precedente di Enrico Letta sull’importanza del mercato unico, evidenzia questioni come il divario di innovazione tra l’Europa e rivali come gli Stati Uniti e la Cina.

Le aziende del Vecchio Continente sono in ritardo in termini di investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), il che ha implicazioni in termini di produttività.

“La competitività europea è già sull’orlo del collasso”, osserva Pekka Lundmark. “Il nostro PIL reale è inferiore del 30% rispetto a quello degli Stati Uniti, la quota dell’UE nella lista Fortune Global 500 continua a diminuire e il nostro futuro digitale non è mai stato così incerto”.

“La buona notizia”, controbatte il dirigente di Nokia, “è che possiamo ancora ribaltare la situazione”.

“L’Europa deve creare un ambiente in cui le aziende vogliano investire, specialmente in tecnologie come l’intelligenza artificiale, il cloud e la connettività avanzata”, suggerisce. “Questa non può essere un’attività per un decennio”.

“L’Europa deve agire ora su questioni come il Tool Box 5G e le fusioni delle aziende di telecomunicazioni”, insiste.

E infatti, “se l’Europa lo fa bene, sarà una grande opportunità. Draghi e Letta hanno già fornito il quadro. È ora di agire”, sottolinea Lundmark.

La convinzione del settore tecnologico è che la prosperità europea passi attraverso la sua leadership nell’era digitale.

Una delle conclusioni del vertice è che è necessario rafforzare la parte di R&S, l’accesso al capitale e il supporto all’industria tecnologica.

Tale industria incoraggia l’implementazione di strumenti di sicurezza 5G, nonché l’allineamento della connettività con gli obiettivi ecologici, l’applicazione di pratiche commerciali leali e la semplificazione della regolamentazione.

Si propone di riformare le direttive che riguardano temi come la concorrenza, fusioni e acquisizioni, nonché di ritirare la proposta legislativa sulle Essenziali Standard Patents.