La disinformazione e le fake news si diffondono in rete
Oltre alle fake news, su internet troviamo molteplici forme di disinformazione: clonazione di media, sbiancamento di informazioni, ecc.
La disinformazione è diventata una delle maggiori minacce per la democrazia. Secondo il ‘Digital News Report 2024’ di Reuters Institute e dell’Università di Oxford, una grossa fetta di internauti si dice preoccupata per il fenomeno.
Inoltre, si tratta di un problema su scala globale, per cui molti paesi stanno mettendo in atto iniziative per cercare di frenare le fake news, come quella di cui parlavamo qualche settimana fa, guidata da Fujitsu.
Ma la disinformazione non si limita alle famose fake news, ma ci sono molti altri modi per cercare di influenzare l’opinione pubblica.
“Le fake news sono solo la punta dell’iceberg nelle campagne di disinformazione”, dichiara José Rosell, CEO di S2 Grupo, che ha appena presentato il ‘Rapporto sulle campagne di disinformazione e influenza nell’ambito politico’, elaborato dalla sua divisione di cyberintelligence Lab52.
In questo studio, l’azienda analizza le principali operazioni di disinformazione degli ultimi anni, il loro modo di agire, chi sono state scelte come vittime e con quali scopi.
“Come mostrato nel rapporto, sono campagne perfettamente intrecciate che, con molteplici azioni e strategie, riescono a manipolare l’opinione pubblica per raggiungere un obiettivo, come può essere screditare qualche personaggio pubblico o ottenere voti, per esempio”, spiega Rosell.
“Lo scopo è generare confusione, incertezza, distorcere gli eventi e, persino, confondere la realtà per raggiungere i loro scopi maliziosi, dividendo la società e manipolandola affinché accetti idee errate e si diffidi delle informazioni legittime”, aggiunge.
In questa ricerca, Lab52 ha analizzato operazioni come ‘Doppelgänger’, campagna russa per diffondere messaggi favorevoli al Cremlino; ‘Secondary Infektion’, sponsorizzata dallo Stato russo; ‘Pinball’, operazione che aveva come obiettivo promuovere il sostegno e il riconoscimento internazionale dei movimenti indipendentisti in Abcasia e Ossezia del Sud; ‘Empire Dragon’, legata al governo cinese; ‘Recent Reliable News’, legata alla guerra tra Russia e Ucraina; o ‘Copycop’, campagna che utilizzava media fraudolenti negli Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
Studia anche le campagne di disinformazione in alcuni eventi del 2024, come i Giochi Olimpici di Parigi, questione che abbiamo anche affrontato su Silicon.es; le elezioni europee, francesi, statunitensi e britanniche; o il vertice del G7 in Italia.
Come si articola la disinformazione?
Il team di Lab52 ha registrato diverse tecniche per generare campagne di disinformazione e influenza a livello mondiale, tra cui spiccano la creazione di fake news o l’impersonificazione e clonazione di media, agenzie governative o altre organizzazioni, falsificando i nomi dei loro domini legittimi, creando video e inviando comunicati stampa falsi.
Si ricorre anche allo sbiancamento di informazioni attraverso la filtrazione di messaggi falsi in molteplici siti web di un continente, simulando di essere media indipendenti, affinché finiscano per diventare notizia in media locali di un altro continente.
Allo stesso modo, in queste operazioni si fa ricorso alla creazione di reindirizzamenti intelligenti per inviare un lettore da un media legittimo al clone creato con fini maliziosi; alla fabbricazione di sondaggi d’opinione falsi; alla creazione di identità false di organizzazioni o di profili falsi su social network, blog, forum o siti web; alla produzione di lettere ufficiali o interviste false; alla falsificazione di documenti o all’introduzione di documenti falsi in organismi ufficiali per influenzare le relazioni tra funzionari e organizzazioni politiche; alla simulazione di corrispondenza falsa tra paesi; o alla collaborazione con autoeditori e siti web di notizie fraudolenti, tra le altre azioni.
Come individuarla?
S2 Grupo offre una serie di raccomandazioni per evitare di cadere nell’inganno promosso da questo tipo di campagne.
Innanzitutto, consiglia di verificare le fonti, assicurandosi che le informazioni provengano da fonti affidabili e riconosciute. Allo stesso modo, raccomanda di confrontare tali informazioni con multiple fonti, poiché questo ci aiuterà a individuare eventuali incongruenze.
Segnala inoltre che dobbiamo analizzare il contenuto, diffidando di quelli con linguaggio sensazionalistico o errori grammaticali.
Inoltre, ricorda che possiamo utilizzare strumenti di verifica, come Elections24Check o Protected Voices dell’FBI.
Inoltre, sottolinea che dobbiamo puntare sul giornalismo di qualità, poiché un giornalismo rigoroso e trasparente è fondamentale per contrastare la disinformazione.
In ogni caso, se abbiamo dubbi sulla veridicità delle informazioni, consiglia di evitare la diffusione di contenuti non verificati.