La scorsa settimana gli attacchi informatici globali a +14%
Come conseguenza dell’invasione russa in Ucraina, la scorsa settimana gli attacchi informatici nel mondo hanno fatto registrare un +14%.
Continuano a salire i numeri degli attacchi informatici in tutto il mondo, con impennate vertiginose soprattutto a seguito dell’invasione russa in Ucraina. In questi due Paesi, tra l’altro, i dati relativi all’incidenza di ciberattacchi sono ancora più alti.
Questa è l’immagine descritta da uno studio di CheckPoint, che stima un aumento medio del 20% nel numero degli attacchi informatici in tutto il mondo, anche se si registrano picchi fino al 200% se consideriamo gli attacchi sferrati al governo, alle istituzioni e agli enti governativi ucraini da inizio invasione russa ad ora.
Anche se in un secondo momento gli attacchi informatici contro l’Ucraina hanno fatto presagire un calo, negli ultimi giorni sono state ben 1.500 le violazioni di sicurezza scagliate contro il Paese sotto attacco, circa un 20% in più rispetto ai giorni precedenti.
Per quanto riguarda la Russia, gli attacchi informatici qui si sono attestati su una media di 1.200 ogni settimana, anche se il tasso di incremento rimane più stabile, con oscillazioni tra 1-4% rispetto al dato di riferimento di inizio operazione bellica.
Situazione nel resto del mondo
Nel resto del modo, la media settimanale di attacchi informatici si colloca intorno a 1.266, con un aumento del 14% rispetto al periodo pre-invasione, fatto che ora sembra essere diventato il fattore scatenante di una crisi mondiale sotto svariati aspetti, tra cui la sicurezza informatica.
Nello scenario europeo, si registrano circa 1.068 ciberattacchi ogni settimana, un +15% rispetto al periodo pre-invasione. Nell’America del nord, la media si assesta intorno ai 991 attacchi alla settimana (+17% rispetto al periodo di riferimento), mentre nell’Asia pacifica l’incidenza settimanale sale a quota 1.718 (+18%).
L’unica eccezione sembra essere l’Africa, dove gli attacchi informatici sono in media 1.789, numericamente di più rispetto ad altrove, ma con un rapporto percentuale decisamente inferiore rispetto al periodo pre-invasione, registrando un -2%.