La vendita di wearable cala per la prima volta
Tra gennaio e marzo, le consegne di dispositivi come smartwatch, smartband e “hearable” hanno raggiunto solo quota 105,3 milioni di unità, un -3% rispetto al 2021.
Il mercato dei dispositivi wearable non ha iniziato il 2022 al meglio. Infatti, per la prima volta dal quando hanno fatto la loro comparsa sul mercato, hanno registrato un calo delle consegne.
Tra gennaio e marzo, le consegne si sono fermate a quota 105,3 milioni di unità, ovvero un -3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il motivo? Un rallentamento della domanda e l’evoluzione della situazione pandemica. L’effetto della pandemia, infatti, e la fine del momento più duro e restrittivo comincia a svanire.
I dispositivi hearable, vale a dire gli auricolari senza fili, erano stati tra quelli che più avevano tratto vantaggio dalla chiusura degli uffici e dal telelavoro o didattica a distanza, ma ora l’interesse dei consumatori sembra lentamente affievolirsi.
Nel frattempo, dati alla mano, le consegne di smartband, tra i più noti wearable in circolazione, sono crollate del 40,5% in questo 2022.
Gli smartwatch, di contro, sono riusciti a crescere del 9,1% e ora detengono una quota di mercato del 28%.
I dati sono stati comunicati da IDC, il cui direttore del dipartimento di ricerche Jitesh Ubrani spiega che la concorrenza “continua a crescere via via che le marche più piccole presentano i propri smartwatch base per il monitoraggio della salute e dell’attività fisica”.
Tra i dispositivi più cari, “Google, insieme a Samsung e altri partner di Wear OS, hanno finalmente raggiunto un livello di concorrenza pari con Apple”, segnala l’esperto.
“I consumatori sono sempre più interessati alla propria salute”, commenta Ubrani, “e, grazie alle varie opzioni di prezzo, sembra che esista un orologio per chiunque”.
I dati di Canalys riflettono che le consegne complessivi di wearable da polso sono crollate del 4% in questo primo trimestre, fermandosi a quota 41,7 milioni di unità.
Questa battuta di arresto è collegata con la scarsa performance dei smartband, i cui modelli base hanno visto una contrazione del 37%. Invece, tra orologi base e quelli intelligenti, la crescita è stata del 15%, tanto che oggi rappresentano quasi il 75% delle consegne di questo tipo di wearable.
Ad oggi, Apple continua ad essere in testa nel mercato generale di dispositivi indossabili. Quasi un terzo delle unità consegnate nel primo trimestre e registrate da IDC erano firmate Apple Watch.
Samsung si colloca in seconda posizione con circa il 10% delle vendite complessive. Il rallentamento delle vendite di smartphone gli ha determinato una contrazione del 9,9%, ma questa situazione ha riguardato anche altri produttori.
Nella top 5 troviamo poi Xiaomi, con un 23,8% di consegne in meno come conseguenza della debolezza del segmento smartband, Huawei, che accusa il blocco imposto dagli Stati Uniti e cede il 10,8%, e chiude la classifica Imagine Marketing, che acquista terreno in India e migliora le proprie consegne globali del 5,2%.