Le 6 sfide per la sicurezza informatica nel 2024
Tra queste sfide, le imprese devono far fronte alla mancanza di talenti e il progresso dell’intelligenza artificiale.
La sicurezza è una priorità per le imprese di ogni settore e per tutti i paesi del mondo, soprattutto in un momento in cui gli attacchi informatici non cessano di crescere con conseguenze negative quali perdite economiche e danni alla reputazione.
Per questo, tutti gli attori “devono essere preparati all’inevitabile”, commenta Juan Manuel Pascual, CEO di Innovery per Spagna e America Latina, e devono “adottare un ruolo di ritenzione e ascolto del talento, offrendo progetti motivanti”.
Innovery ritiene che saranno 6 le sfide di sicurezza informatica a cui dovranno far fronte le imprese nel prossimo 2024 e una di queste è proprio la mancanza di personale specializzato in tecnologia generale e sicurezza informatica. Per di più, “la situazione si aggrava alla luce del fatto che la criminalità informatica continua a reclutare nuovi attori e sempre più professionisti passano dall’altra parte, a un ritmo elevato e motivati da ragioni economiche più interessanti rispetto a quelle della difesa”.
Altra sfida saranno le violazioni di sicurezza, che colpiranno la maggior parte delle imprese. Gli hacker vanno alla ricerca di dati e non smetteranno di farlo certo il prossimo anno. Per evitarlo, una delle misure deve essere rafforzare la migrazione al cloud con “un’architettura di sicurezza robusta che eviti infiltrazioni esterne”.
Nella lista prodotta da Innovery si trovano poi le applicazioni mobili come obiettivo di attacchi, la progettazione di malware con il supporto dell’intelligenza artificiale e l’esternalizzazione dei servizi di sicurezza informatica. La necessità di proteggersi spingerà le società a cercare alleati.
Altra grande sfida sarà la complicata situazione geopolitica attuale, che sta portando gli attacchi hacker a una nuova dimensione. In tal senso, gli esperti avvertono che “gli stati dietro questi attacchi vogliono, come primo obiettivo, mettere fuori uso i settori critici altrui da un punto di vista strategico e tattico”.