Le aziende con sistemi ciberfisici accusano l’impatto economico degli attacchi informatici
Il 27% di queste aziende nell’ultimo anno ha registrato perdite per quasi 900 mila euro.
La maggior parte delle imprese con sistemi ciberfisici (CPS) nell’ultimo ha visto un ultimo anno negativo. A determinarlo è Claroty, che ha presentato i risultati del suo studio “The Global State of CPS Security 2024: Business Impact of Disruptions”.
I ransomware si rivelano una vera spina nel fianco, con un impatto sostanziale nei costi di recupero. La maggior parte degli intervistati (53%) ha risposto a richiesto di riscatto per oltre 440 mila euro per poter riavviare le operazioni. Nel settore sanitario la percentuale schizza al 78%.
Il 27% delle aziende con CPS ammette di aver accusato perdite per quasi 900 mila euro o più nell’ultimo anno come conseguenza degli attacchi informatici.
All’impatto economico contribuiscono poi anche la perdita di entrate (39%), i costi associati al recupero (35%) e le ore di straordinario dei dipendenti (33%).
Un terzo delle società riconosce di essere stata almeno un giorno inoperativa, il che ha intaccato la sua capacità di produrre bene e di offrire servizi. Il processo di recupero ha richiesto almeno una settimana in circa la metà delle imprese, mentre nel 29% dei casi ha superato i 30 giorni di tempo.
È poi bene segnalare che l’82% ha notato come l’accesso di fornitori esterni all’ambiente CPS è diventato la causa di qualche attacco informatico.
“L’impatto degli attacchi informatici alle imprese può essere dannoso per le sue operazioni e in molti casi comporta un livello di perdite come quelle viste riportate nel nostro studio prima di adottate le misure ed effettuare gli investimenti necessari alla sicurezza”, commenta Grant Geyer, direttore di Strategia per Claroty.
“Per passare da questo processo reattivo a uno proattivo che riduca le perdite, abbiamo poi scoperto che le aziende stanno cambiando modo di pensare: iniziano a considerarlo fondamentale per mantenere la propria mission”, rivela Geyer.
“Le conclusioni di questo rapporto confermano che non proteggere le SPI può rappresentare un duro colpo al portafoglio delle imprese ma che, fortunatamente, le aziende stanno iniziando a vederne i vantaggi”, conclude.