Le consegne di tablet seguono la scia degli smartphone e segnano oltre un anno in calo
Con 38,6 milioni di unità nel terzo trimestre, questi dispositivi hanno visto un calo dell’8,8%.
Il mercato mondiale di tablet continua la traiettoria calante. Nel terzo trimestre, i tablet venduti sono stati appena 38,6 milioni.
Il dato rappresenta un peggioramento anno su anno dell’8,8% secondo i calcoli della società di consulenza, IDC. Il terzo trimestre 2022 è quindi il quinto trimestre consecutivo in calo.
La situazione non è però una sorpresa. “Dopo una crescita sostenuta tra 2020 e 2021, era atteso un calo del mercato per il 2022”, commenta l’esperto senior Anuroopa Nataraj.
“Il mercato ora sta riscontrando non solo un rallentamento della domanda, ma anche alcuni ostacoli macroeconomici forti”, segnala poi.
La situazione si riflette anche sul segmento dei Chromebook, le cui consegne si sono ridotte del 34,4% nel trimestre oggetto di analisi attestandosi a quota 4,3 milioni. Qui ora molti brand stanno dando priorità ai dispositivi Windows rispetto a quelli con software Chrome OS.
“Stiamo riscontrando preoccupazione da parte degli acquirenti, anche nella fascia bassa” dei prezzi, commenta Nararaj. “Ciò si deve in gran parte alle crescenti preoccupazioni economiche”.
Il mercato ora non si trova quindi a fare i conti con un’offerta limitata, ma con un clima di incertezza della domanda.
La buona notizia per i tablet è che “hanno adottato molti nuovi usi con la pandemia”, osserva il portavoce di IDC, “estendendosi su vari ambiti, dal lavoro a seguire corsi e formazione da remoto, intrattenimento e trasformazioni digitali”.
Huawei è l’unico produttore di tablet della top 5 che è riuscito a migliorare le proprie vendite rispetto al terzo trimestre 2021.
La società cinese occupa la quinta posizione del ranking, con 2,4 milioni di dispositivi. Le sanzioni imposte alla Russia da parte di molte società hanno permesso alle case cinesi presenti in questo mercato di agire quasi indisturbate.
Ma i brand cinesi stanno riscuotendo ottimi risultati non solo in Russia ma anche in altri mercati emergenti, anche se questo non è sufficiente per compensare i crolli di altri produttori.
Davanti a Huawei, ma con andamento in negativo, troviamo Apple (calo anno su anno dell’1,1%), Samsung (-4%), Amazon (-8,1%) e Lenovo (-36,6%).