Le vendite di smartphone in Europa cresceranno quest’anno dell’1%

Nel primo trimestre, in miglioramento del 2% stando ai dati di Canalys, con oltre 33 milioni di unità vendute.

Tra i mesi di gennaio e marzo, il mercato europeo degli smartphone ha visto una crescita del 2%. A rivelarlo è Canalys che puntualizza che il numero di dispositivi venduti nel trimestre è stato di 3,1 milioni di unità.

Il 37% del totale appartiene a Samsung, brand che sta raccogliendo i benefici che il suo ultimo modello, il Samsung Galaxy S24, e l’aggiornamento dei dispositivi serie A di fascia bassa gli stanno portando. Segue, al secondo posto, il rivale per eccellenza di Samsung, Apple, con una quota del 22%. Completano la top5 Xiaomi (16%), Motorola (6%) e Honor (3%).

“Il primo trimestre 2024 ha registrato il dato più alto nella storia europea in vendita di prodotti premium, ossia telefoni con un prezzo di partenza dagli 800 euro, che hanno rappresentato il 32% del totale”, commenta Runar Bjørhovde, analista per Canalys, che aggiunge “i risultati del mercato premium sono stati catalizzati dalla serie Galaxy S24”.

“Le vendite della serie Galaxy S in Europa sono cresciute 58% anno su anno fino a 4,3 milioni di unità”, sottolinea. Tuttavia, “nonostante la forza della fascia alta, il prezzo medio di vendita è cresciuto solo del 2% per via di una ripresa regionale della domanda per dispositivi economici”.

“Il divario tra le fasce di prezzo è in progressivo aumento con il segmento premium che si sposta sempre più verso fascia ultra-alta e con il mercato massivo che si sposta verso la fascia medio-bassa”.

Nella sua analisi Canalys, tiene di conto di quanto avvenuto nel Vecchio Continente senza contare la Russia e spiega che l’ottimismo che si respira nel mercato smartphone si deve al miglioramento delle condizioni macroeconomiche e al rinnovamento dei telefoni Android da parte di chi aveva acquistato un telefono in pandemia.

Con lo sguardo verso il 2024, la società di consulenza si attende un aumento del mercato pari all’1%.

“Le capacità dell’IA continueranno ad essere un’aspirazione a medio e lungo termine sia per i consumatori sia per i produttori”, aggiunge Runar Bjørhovde alle previsioni, “ed è poco probabile che queste incidano significativamente quest’anno”.