Le vendite di wearable da polso sfiorano le 44 milioni di unità tra aprile e giugno
A livello globale il mercato si è contratto dello 0,7% rispetto al secondo trimestre 2023, mentre la Cina ha visto un aumento di oltre 10 punti percentuali.
“Il mercato wearable da polso si trova da tempo in fase di accumulo tecnologico, con una immissione in commercio di prodotti innovativi relativamente limitati”.
Queste le parole di Sophie Pan, direttrice di ricerca per IDC Cina, commentando quanto avvenuto nel secondo trimestre dell’anno, l’ultimo di cui disponiamo le cifre.
Tra i mesi di aprile, maggio e giugno, IDC stima unità vendute per un totale di 43,7 milioni di unità tra orologi e dispositivi da polso in generale. Il dato implicherebbe quindi una flessione dello 0,7%, in controtendenza rispetto alle stime di Canalys, che invece calcolava 44,3 milioni di unità, in timida crescita dello 0,2%.
Huawei è in testa alle vendite, con il 20% del mercato complessivo e un miglioramento del 42,1% Seguono Xiaomi e Apple, ciascuna di queste al 13% ma con andamenti opposti: mentre la società cinese continua a migliorare, l’americana perde terreno, pur rimanendo prima nel comparto smartwatch.
Completano la top5 Samsung e BBK, con, rispettivamente, il 7,6% e il 6,6% del mercato a fine secondo trimestre.
IDC sottolinea poi il ruolo giocato dalla Cina, che ha superato l’andamento generale del mercato complessivo e ha messo a segno una performance del +10,9% a livello di vendite di wearable da polso. Il dato si traduce, all’atto pratico, in 15,5 unità vendute.
Sophie Pan rileva debolezza nel mercato di fascia alta, mentre i produttori iniziano a “progettare più prodotti per le fasce medie e base, offrendo così ai consumatori maggiori opzioni di acquisto”.
“Si è poi ridotto il divario tra i produttori su scala mondiale, promuovendo cambiamenti nella struttura stessa del mercato e garantendo un’opportunità di ammortizzazione a quei produttori che con le loro innovazioni apriranno la strada alla prossima fase di tecnologia”, osserva.