L’Europa già investe più degli Stati Uniti in SpaceTech
Nel primo trimestre, gli investimenti privati realizzati nel Vecchio Continente sono arrivati a quasi 570 milioni di dollari.
Nel 2022, gli investimenti privati in ambito SpaceTech (tecnologia spaziale) hanno registrato una flessione. Il quarto trimestre ha segnato i minimi e la cifra per l’intero anno è scesa del 30% a 6,9 miliardi di dollari.
Tuttavia, in questo primo trimestre, la tendenza sembra essere di tutt’altro sapore. Il 2023 è iniziato bene e, secondo i dati di Seraphim Space Index, tra gennaio e marzo, si è registrato un’impennata di oltre il 60%. L’investimento generato in questo periodo sarebbe pari a 1,4 miliardi di dollari.
Uno dei dati più salienti è il motore europeo. Per la prima volta, gli investimenti nel Vecchio Continente hanno superato i livelli degli Stati Uniti, con quasi 570 milioni contro 456.
“Il primo trimestre 2023 è stato solido e ha mostrato una crescita sotto ogni aspetto rispetto ai minimi del 2022. Noi siamo particolarmente ottimisti per l’attività record degli investimenti privati nel mercato europeo”, dichiara Mark Boggett, direttore generale di Seraphim Space.
In Europa, le transazioni sono aumentate di circa il 50%, raggiungendo il numero record totale di 42. La società ISAR è stata destinataria dell’investimento maggiore, con 158 milioni di dollari. Le imprese europee rappresentano cinque dei 10 più grandi investimenti del primo trimestre.
È bene sottolineare che la cifra relativa alla performance europea nel primo trimestre è superiore alla metà degli investimenti accumulati durante l’intero 2022 in questa regione.
“Per il futuro, con la crescita degli investimenti dagli Stati Uniti e nell’ottica dei prossimi mega-accordi spaziali, crediamo che i livelli totali di investimento supereranno quelli del 2022”, si augura Boggett.
I segnali positivi “nei mercati di difesa e clima” portano a pensare al fatto che il “dominio spaziale ha il potenziale per seguire la traiettoria tracciata in questo primo trimestre”.