L’incertezza economica frena la spesa in servizi di infrastruttura in cloud
La crescita registrata nel quarto trimestre 2022 è stata del 23% contro il 34% di inizio anno.
Il 2022 si è concluso con oltre 247 miliardi di dollari di spesa in servizi di infrastruttura in cloud, ovvero 55,4 miliardi in più rispetto al 2021, per una crescita anno su anno del 29%.
Il quarto trimestre ha contribuito per quasi 66 miliardi di dollari, con un miglioramento rispetto al 2021 del 23%.
A rivelarlo è Canalys, aggiungendo che, nonostante il miglioramento generale della spesa, si nota un calo nel tasso di crescita trimestrale di oltre dieci punti sul primo trimestre del 2022, momento in cui l’aumento si attestava sul 34%.
Gli hyperscaler si vedono quindi impattati negativamente, anche se AWS, Microsoft Azure e Google Cloud insieme rappresentano il 65% della spesa. AWS occupa il primo posto con il 32% della spesa, anche se Google Cloud è quello che dimostra la migliore crescita, +36%.
L’incertezza macroeconomica è una componente di questo cambiamento, visto che le imprese stanno adottando un approccio sempre più conservatore al momento di elaborare i propri conti, ad esempio valutando il ritorno di alcuni workload a data center privati.
Canalys spiega che il rincaro del cloud pubblico come risultato dell’inflazione obbliga i clienti a ottimizzare la propria spesa dopo tre anni di investimento continuo in trasformazione digitale.
“I clienti stanno ripensando a come utilizzare il cloud nelle proprie operazioni commerciali. In alcuni casi, si vede un rallentamento naturale della domanda di calcolo via via che le operazioni centrali registrano minore attività”, dichiara il vicepresidente di Canalys, Alex Smith.
“Inoltre, un approccio conservatore alle finanze dell’imprese porterà ad una minore evoluzione del mercato nei prossimi 12 mesi”, aggiunge poi.
Per il 2023, l’aspettativa è un aumento del 23% della spesa in servizi di infrastruttura in cloud contro il 29% del 2022.