L’invasione russa dell’Ucraina influenza negativamente il mercato IoT europeo
Negli ultimi anni, l’Europa centrale e orientale aveva accelerato la spesa in Internet of Things per tenere il passo dei paesi della parte occidentale.
Circa 208 miliardi di dollari. Questa è la spesa che l’IDC prevede le società europee destineranno all’IoT nel 2022.
In altre parole, la speranza è che il settore IoT continui a crescere nel continente nonostante il peso della pandemia, dell’inflazione, dei problemi a livello della catena di fornitura o del contesto geopolitico. Da qui al 2026 dovrebbe essere possibile conservare un miglioramento a doppia cifra.
“Con le società che ora stanno provando a migliorare le produttività, ridurre i costi, organizzare meglio risorse e asset e migliorare le esperienze dei propri clienti”, segnala l’esperta Alexandra Rotaru, “l’IoT rimarrà nelle agende di molti leader tecnologici nei prossimi anni”.
Tuttavia, il ritmo sarà più lento ora che il conflitto russo-ucraino imperversa nel cuore dell’Europa. Negli ultimi due anni, la spesa in IoT aveva visto accelerazioni soprattutto nella parte centrale e orientale del vecchio continente, dove le società volevano ridurre il gap con la parte occidentale. Ora l’adozione di soluzioni IoT in Russia si vede massicciamente compromessa, con effetti anche su altre aree della regione.
Quest’anno buona parte della spesa si concentrerà nel segmento produzione, con casi di manutenzione predittiva. L’adozione più rapida riguarderà i veicoli elettrici. Acquisiscono rilevanza anche le soluzioni di analisi video che traggono vantaggio dagli algoritmi dell’intelligenza artificiale.