Mercato dei microchip: da insufficienza ad abbondanza
I vari problemi che hanno dato origine alla carenza di approvvigionamento di semiconduttori sembrano ridursi e lo scenario per i prossimi anni appare più roseo.
La fine dei lockdown imposti in diverse aree della Cina potrebbe tradursi, dopo quasi 30 mesi continuativi di difficoltà di approvvigionamento e di contrazione dell’offerta di microchip, in un cambio radicale della situazione, fino addirittura ad un’abbondanza di questi componenti, in un perfetto scenario “effetto frusta”.
La forte riduzione degli stock ha portato al forte rallentamento di molti settori, dal manifatturiero, ai dispositivi elettronici, a quello automobilistico. Volkswagen, una delle grandi case automobilistiche più pesantemente colpita dalla situazione, ha fatto sapere la scorsa settimana che nel futuro più prossimo, ossia in questo secondo semestre 2022, avrebbe aumentato la produzione dei propri modelli elettrici proprio in virtù della fine del periodo di carestia di componenti.
Dall’altro lato, le recenti crisi delle criptovalute hanno permesso di mitigare la spropositata domanda di schede grafiche necessarie per il mining di valute virtuali. E questa situazione va consolidandosi sempre di più tanto che Samsung, a inizio luglio, ha chiesto ai fornitori di ridurre le unità consegnate per l’accumulo di stock.
Crescenti investimenti
Dal loro canto, i produttori di microchip hanno tra le mani potenziali investimenti che, secondo le stime di Gartner, dovrebbero arrivare a quasi 190 miliardi di dollari solo nel 2022 e che hanno l’obiettivo di incrementare la domanda. La cifra significherebbe quindi, dati alla mano, un aumento del 20% della produzione del 2021 e un raddoppiamento dell’investimento da 110 miliardi del 2020.
L’aumento delle richieste da parte dei produttori di elettronica e dispositivi innescherebbe questo “effetto frusta” portando ai produttori di microchip e di questi articoli e ai fornitori di componenti un aumento della domanda, con richieste volte ad assicurarsi gli approvvigionamenti. Solo nel comparto automobilistico è attesa una crescita del 40% delle vendite con una produzione superiore ai 120 milioni di nuovi prodotti.
In questo modo si produrrebbe, come avviene in un colpo di frusta, una tendenza che andrebbe a sconvolgere la situazione che esiste sin dai primi lockdown di marzo 2020, con un passaggio dalla insufficienza di microchip a un potenziale eccesso di offerta dovuto all’aumento della domanda di questi componenti, con conseguente aumento della produzione di questi.