Microsoft si prepara a licenziamenti collettivi storici
Microsoft difende i tagli all’organico sostenendo che le assunzioni nelle fasi iniziali della pandemia avevano visto un forte incremento.
Microsoft affronta ora un processo di licenziamenti collettivi, pari al 5% del proprio organico, vale a dire 10 mila dipendenti dei 221 mila impiegati a tempo pieno che lavorano per la società.
Si tratta di un taglio del personale in linea con quanto stanno affrontando altre grandi imprese tecnologiche, come Amazon, Facebook e Twitter, che avevano assunto molta gente nelle prime fasi della pandemia (fino a 40 mila persone nel solo 2020), ma che, a seguito del rallentamento dell’economia e/o del calo della domanda, non possono più sostenere.
Satya Nadella, presidente esecutivo di Microsoft, si è rivolto direttamente ai propri dipendenti spiegando che “si tratta di decisioni difficili ma necessarie”. I licenziamenti, secondo quanto comunicato alla Stock and Exchange Commission americana, avranno luogo nel primo trimestre dell’anno (ossia entro il 31 marzo 2023) e sono parte di un progetto più ampio di taglio dei costi.
Le ragioni avanzate da Nadella fanno riferimento alle grandi assunzioni registrate ad inizio pandemia, quando la forte domanda di servizi avevano fatto sì che molte società tecnologiche allargassero i propri organici. Tuttavia, ora la situazione di recessione mondiale e altre situazioni contingenti costringono le stesse società a doversi liberare di un po’ di manodopera.
Ciononostante, questi tagli di personale sono accompagnati anche da alcune assunzioni in aree strategiche, come quella di intelligenza artificiale.