Nell’era della post-pandemia, gli utenti si allontanano dai cellulari
Una maggiore preoccupazione per la salute, l’interesse di recuperare il contatto umano o la volontà di attività sociali nella nuova normalità sembrano ridurre il traffico mobile.
La pandemia da coronavirus ci ha cambiato. Le imprese hanno adottato lo smartworking e ora l’ambiente di lavoro non dipende più esclusivamente dalla presenzialità dei dipendenti, ma è ibrido. E sono cambiati anche il nostro comportamento digitale, il traffico web e le abitudini di connessione a internet.
Durante i mesi di lockdown, il mondo digitale ha vissuto un vero e proprio boom e gli esperti credevano che quella sarebbe stata la nuova normalità. Tuttavia, Semrush rivela che nel marzo di quest’anno si è registrato un 30% in meno di utenti mobili rispetto al maggio 2021. In altre parole, sembra che il risorgimento dei cellulari non si sia ancora consolidato.
Il rapporto State of Mobile: Exploring the Key Mobile Traffic Trends for 2022 riporta che i download su cellulare sono calati del 20% tra aprile 2021 e marzo 2022, sia a livello di applicazioni di acquisti sia di giochi. Le app di salute e di attività fisica sono quelle che hanno registrato cali minori, con appena un -5,4%.
“I cellulari sono il dispositivo principe e continueranno ad esserlo per molto tempo, visto che sono la cosa che portiamo con noi ovunque andiamo e che ci mantiene connessi con il mondo, le notizie, le tendenze, l’attualità… Ma stiamo vedendo che utilizziamo meno i cellulari in questo periodo che abbiamo chiamato era post-pandemica”, osserva Fernando Angulo, Senior Market Research Manager per Semrush.
“Anche se non esistono studi che pongano direttamente in relazione la nuova normalità con le conseguenze e con un calo del traffico dei dispositivi mobili, esistono aspetti che ci permettono di poter dire che nella nuova normalità l’effetto della preoccupazione per la salute, l’interesse di recuperare i contatto umano, la lettura, la voglia di attività sociali di persona hanno avuto un impatto che si è tradotto in una riduzione del traffico mobile”.