NetApp propone Spot Security per sostenere il lavoro da remoto

La soluzione, creata per il cloud, permette di analizzare le misure di sicurezza in modo continuo.

Il lavoro da remoto, a seguito dell’insorgenza della pandemia, si è ormai imposto come prassi comune in tutto il mondo. Tuttavia, l’adozione di un cloud senza le dovute sicurezze non serve a niente.

Di fatto, una configurazione errata o la gestione insufficiente di identità possono portare a inconvenienti come il furto di dati sensibili o il sequestro di account.

Per prevenire mali peggiori, è necessario potenziare la visibilità. “L’opzione migliore è una visione a 360 gradi dell’inventario di asset, oltre che un rilevamento e una correzione di rischi, minacce, anomalie e problemi di compliance. Invece di reagire al momento dell’imprevisto, si può monitorare, valutare e porre rimedio rapidamente alla situazione”, spiegano da NetApp.

NetApp affronta le criticità legate al lavoro da remoto con il lancio di Spot Security, una soluzione creata per il cloud che permette di analizzare in modo continuo le misure di sicurezza in atto.

Questo strumento assegna una priorità alle minacce a seconda dal tipo di business. Inoltre, offre rapporti di compliance e risposte rapide a query per potere dedicare più tempo ad altre iniziative di sicurezza.

NetApp intende così rafforzare la collaborazione tra team DevOps e SecOps con l’obiettivo di rilevare errate configurazioni, ridurre l’estensione dell’attacco e rispettare le normative.