Obiettivo IBM: lanciare un processore quantico da oltre 4.000 qubit nel 2025

Per quest’anno è previsto l’annuncio del processore Osprey da 433 qubit, mentre nel 2023 si attende il processore Condor da oltre 1.000 qubit.

IBM si è autoproclamata leader dell’innovazione nella computazione quantica. Oltre a lavorare alla presentazione del processore da 433 qubit, che dovrebbe chiamarsi IBM Osprey, previsto per la fine dell’anno, la società ha reso la propria roadmap più ambiziosa.

IBM ha definito nuovi obiettivi per creare architetture modulari e reti che permettano ai sistemi quantici di andare alla velocità di migliaia di qubit.

“In appena due anni, il nostro team ha prodotto progressi incredibili nella nostra roadmap quantica”, commenta Dario Gil, direttore della Ricerca presso IBM. Ora “con la nostra piattaforma Qiskit Runtime e con i avanzamenti su hardware, software e obiettivi teorici delineati nella nostra roadmap, vogliamo inaugurare un’era di supercomputer quantici che aprirà vasti e potenti spazi computazionali per la nostra comunità di sviluppatori, soci e clienti”.

Per il 2023, IBM vuole allargare le primitives di Qiskit Runtime con capacità che ne permettano l’esecuzione in processori parallelizzati e consentano un approccio senza server nello stack del software.

Relativamente alla parte hardware, IBM prevede di lanciare IBM Condor, il primo processore quantico universale a rompere il muro dei 1.000 qubit.

Da qui in avanti, la società continuerà a lavorare per un’architettura scalabile tramite capacità che permettano di comunicare e di parallelizzare operazioni tra diversi processori, tramite l’utilizzo di accoppiatori a corto raggio e con collegamenti di comunicazione quantica.

Tutto questo dovrebbe portare nel 2025 al lancio di un processore quantico (Kookaburra) da oltre 4.000 qubit che si comporrà di diversi cluster con scala modulare.