Servirà ancora imparare le lingue straniere con il progresso dell’IA?

L’82% degli intervistati ritiene che, nonostante le capacità traduttive dell’intelligenza artificiale, sarà comunque ancora necessario imparare le lingue straniere.

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale sono molteplici e tra di queste spicca la possibilità di ottenere traduzioni in modo semplice e veloce tra le più diverse lingue. Questa capacità porta alcuni a domandarsi se, quindi, avrà ancora senso imparare una o più lingue straniere.

Secondo uno studio condotto in Spagna da Twenix sulla fascia di popolazione compresa tra i 20 e i 55 anni, l’82% considera che, nonostante l’importante contributo dell’IA, imparare le lingue straniere continua e continuerà a essere necessario per garantire la sicurezza. Il dato acquisisce ancora più rilevanza se lo contestualizziamo nel fatto che il 54% della popolazione spagnola non si sente a proprio agio a utilizzare l’inglese in una situazione lavorativa.

Quindi, anche se l’IA non sostituirà l’apprendimento, di sicuro però può accelerarlo – altro dato che emerge dallo studio, con il 65% dei pareri.

Inoltre, il 51% dei lavoratori con cui si è interfacciata Twenix pone la possibilità di ricevere formazione di lingua inglese sul posto di lavoro come benefit preponderante, superando assicurazione sanitaria (19%) e buoni pasto o agevolazioni per il trasporto pubblico (12%).

L’87% apprezza la flessibilità di scegliere un programma di apprendimento, con l’81% che opta per lezioni online individuali rispetto alla modalità presenziale e di gruppo. Inoltre, vengono apprezzate le metodologie di microlearning e di learning by doing per fare pratica di situazioni reali.