Settore manifatturiero e settore pubblico, questi i più esposti agli attacchi informatici
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Il settore manifatturiero e il pubblico presentano percentuali vicine al 50% per l’incidenza di attacchi informatici.
Secondo lo studio realizzato da OpenText sui dati della piattaforma BrightCloud, il settore manifatturiero e il settore pubblico sono quelli che presentano il maggior tasso di infezione a seguito di attacchi informatici.
Nel concreto, nel 2021, il manifatturiero ha ottenuto un tasso di infezione pari al 54% mentre il pubblico ha raggiunto quota 41%. Lo studio di OpenText ha analizzato le principali tendenze e prospettive di sicurezza e rileva l’enorme mole di incidenti di sicurezza ai danni di imprese, enti pubblici, privati e singoli individui.
Parallelamente, si registra una tendenza, quella dei continui attacchi informatici generalizzati, che continuerà a crescere anche in questo 2022, fortemente trainata dal lavoro ibrido che rappresenta una potenziale porta d’accesso per i criminali informatici.
Settori con la più alta incidenza
I settori che hanno riportato la più alta incidenza di queste ciberinfezioni sono stati:
1. Manifatturiero – 54%
2. Pubblica amministrazione – 41%
3. Informazione – 37%
4. Commercio all’ingrosso
5. Servizi didattici
Da OpenText, Grayson Millburn, direttore di Security Intelligence, avvisa che per questo 2022 si stima una crescita degli attacchi informatici contro il manifatturiero. La ragione è semplice: sembra che il settore sia particolarmente incline a pagare i riscatti richiesti per evitare possibili interruzioni nella catena di fornitura.
Settori con minore incidenza
La buona notizia è che esistono anche settori che tassi di infezione particolarmente al di sotto della media, come i seguenti:
1. Alberghiero e ristorazione – 35%
2. Sanitario e assistenza sociale – 31%
3. Immobiliario – 27%
4. Finanziario e assicurativo – 22%
5. Agricoltura e pesca – 16%
I preferiti per phishing
Esiste anche un ranking molto particolare, dove si elencano le società preferite per i criminali che si cimentano in phishing, provando così ad ingannare le proprie vittime. L’ordine è il seguente:
1. Apple – 13%
2. Facebook – 12%
3. YouTube – 11%
4. Microsoft – 9%
5. Google – 9%