Solo 2 imprese su 10 riducono la propria impronta ecologica con la tecnologia

La percentuale globale si attesta al 21% stando al Barometro Globale di Sostenibilità pubblicato da Kyndryl e Microsoft.
La questione ambientale è entrata prepotentemente nell’agenda delle aziende di tutto il mondo. La maggior parte di esse (84%) attribuisce una grande importanza strategica ai propri obiettivi di sostenibilità.
Lo rivela il Barometro Globale di Sostenibilità, realizzato da Ecosystm e pubblicato dai giganti tecnologici Kyndryl e Microsoft.
Il 38% delle imprese intervistate ha incrementato i propri obiettivi di sostenibilità e l’implementazione dei programmi rispetto all’anno precedente.
L’analisi del mercato porta a una conclusione positiva: si stanno facendo passi avanti. Tuttavia, i dati evidenziano ancora un margine di miglioramento significativo.
Attualmente, solo il 21% delle aziende ricorre alla tecnologia per ridurre la propria impronta ecologica e definire una strategia di sostenibilità.
“Lo studio del Barometro Globale di Sostenibilità di quest’anno sottolinea che le aziende devono passare dall’intenzione all’azione collettiva per stimolare il cambiamento”, afferma Faith Taylor, Chief Corporate Citizenship & Sustainability Officer di Kyndryl.
“Integrando la sostenibilità nella strategia aziendale, nei processi e nei sistemi di una compagnia, le organizzazioni possono massimizzare il valore del proprio personale e della propria tecnologia per raggiungere obiettivi interni e ottenere un impatto positivo”, aggiunge Taylor.
Matthew Sekol, Sustainability Global Black Belt di Microsoft, afferma che “le aziende possono acquisire le conoscenze necessarie per rispettare i propri impegni e promuovere la resilienza integrando i dati di sostenibilità con i dati operativi e finanziari”.
E, allo stesso modo, “utilizzare analisi di dati tradizionali e strumenti di intelligenza artificiale solidi per riprogettare le efficienze operative e promuovere innovazioni sostenibili”.
Anche Ecosystm analizza i risultati. Il suo CEO Ullrich Loeffler commenta che, “man mano che le organizzazioni riconoscono sempre più la sostenibilità come un imperativo strategico, assistiamo a un’ondata di innovazione e collaborazione”.
“L’intelligenza artificiale è all’avanguardia di questo movimento”, afferma, “consentendo alle aziende di ottimizzare il consumo di risorse, ridurre i rifiuti e promuovere un impatto ambientale positivo”.
Per promuovere le strategie di sostenibilità, il report fornisce una serie di indicazioni, come rendere la tecnologia il nucleo della pianificazione strategica.
Altre linee guida sono “riformulare il ruolo dell’intelligenza artificiale” e “sfruttare i dati per una trasformazione proattiva dell’azienda”.
Sebbene il 62% delle aziende applichi già capacità di intelligenza artificiale per introdurre un controllo nell’uso energetico, solo il 37% si basa su tecnologia predittiva che consente di conoscere in anticipo le proprie esigenze.
Il 55% ritiene che l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sui propri obiettivi di sostenibilità, ma il 62% limita le proprie azioni al lavoro con dati storici per monitorare e elaborare report.
È ancora più ridotto (15%) il numero di aziende che impiega i dati per guidare la propria trasformazione e beneficiare di una presa di decisioni informata nel campo della sostenibilità.
Gli esperti raccomandano inoltre di “promuovere una cultura di responsabilità collettiva”, coinvolgendo team multifunzionali. Ciò implica includere i dipendenti di finanza e tecnologia, ad esempio, e non solo quelli della sostenibilità.