Spotify interrompe il servizio di Russia
Dopo la nuova legge di Mosca sui media di comunicazione e l’invasione dell’Ucraina, il gigante dello streaming musicale sospende il servizio di Russia.
La Spotify Technology ha comunicato di sospendere il servizio di Russia, facendo riferimento all’ultima legge sui media di comunicazione varata da Mosca.
Secondo l’ultima disposizione di legge, chiunque scriva notizie ritenute false sull’operazione militare russa potrebbe venire condannato fino a 15 anni di prigione.
Spotify ad inizio marzo aveva annunciato di essere “profondamente sconvolta e rattristata dall’immotivato attacco all’Ucraina” e, per la sicurezza del proprio personale, aveva chiuso i propri uffici di Mosca fino a data da definirsi.
Fuoriuscita dal mercato russo
Spotify ha anche “limitato la possibilità di cercare sulla piattaforma contenuti di proprietà o prodotti da mezzi di comunicazione sotto il controllo centrale delle autorità russe”.
Questo ha poi portato al passo successivo, ossia “la rimozione dal mercato europeo e dagli altri mercati di tutti i contenuti ad opera di RT e Sputnik da parte di Spotify”.
Poi, venerdì Spotify ha emesso un comunicato dove annunciava, a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge russa che punirà con pene fino a 15 anni la diffusione di fake news sull’operazione militare, la decisione di “interrompere interamente il servizio in Russia”.
“Spotify ha sempre creduto che fosse fondamentale provare a mantenere in funzione il nostro servizio in Russia come fonte di notizie e informazione affidabile e indipendente nella regione” dice il comunicato.
“Purtroppo, la recenti disposizioni di legge, che restringono ancora di più l’accesso all’informazione, eliminano la libertà di espressione e criminalizzano alcuni tipi di informazione, mettono a rischio la sicurezza del personale di Spotify e possibilmente anche quella dei nostri utenti”, continua la nota pubblicata.
“Dopo aver attentamente considerato le opzioni a nostra disposizione e l’attualità delle circostanze, siamo arrivati alla difficile scelta di interrompere interamente il nostro servizio di Russia”.
Spotify dovrebbe sospendere interamente il servizio ad inizio aprile.
Il gigante dello streaming ha comunicato che anche il servizio di iscrizione a pagamento non sarà più disponibile in Russia.
Il ritiro dalla Russia
Molte società di high-tech hanno deciso di chiudere attività e servizi in Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina. Oppure, è stata proprio Mosca a fare il primo passo, bannando ad esempio Facebook e Instagram.
La situazione si è presto tradotta in una maggiore domanda di VPN in Russia visto che i cittadini russi cercano di eludere le restrizioni sul mercato tecnologico imposte dal Cremlino.
Allo stesso tempo, anche Netflix questo mese ha sospeso il servizio di streaming in Russia. Netflix aveva fatto sapere che non avrebbe aggiunto i canali sotto il controllo dello stato centrale al proprio servizio russo, nonostante il gigante dello streaming fosse obbligato da leggi locali.